Smaltirle correttamente conviene a tutti. Perché fa bene alla natura ma anche alla salute. Grazie al ciclo garantito da Ecolamp, il consorzio che gestisce la raccolta e il trattamento dei rifiuti di sorgenti luminose, ogni lampadina fluorescente è riciclata al 95 per cento e il mercurio non finisce nell'ambiente.
Le lampade a basso consumo energetico stanno soppiantando ormai le vecchie lampadine a incandescenza.
Ogni anno in Italia se ne vendono circa 130 milioni. Non fanno solo risparmiare (consumano l'80 per cento in meno di energia e durano tanto) ma i loro materiali sono riciclabili al 95 per cento. Ricordarsi di non gettarle con gli altri rifiuti (nell'indifferenziato o nei contenitori del vetro) quando sono esauste permette anche di diminuire la quantità di mercurio che si disperde nell'ambiente e che, rientrando nella catena alimentare, crea danni allo sviluppo neurologico, al sistema cardiovascolare e a quello immunitario. Il mercurio recuperato dalle lampade, invece, può essere usato di nuovo nell'industria. Così come il vetro, che costituisce l'87 per cento di ogni lampadina.
In più, riciclare non costa alcuno sforzo. I cittadini possono consegnare le lampade esauste in negozio quando acquistano quelle nuove: dal 18 giugno 2010 i rivenditori sono obbligati a ritirarle per legge. Oppure possono portarle nelle isole ecologiche attrezzate con i contenitori messi a disposizione gratuitamente da Ecolamp, il consorzio costituto dalle principali imprese nazionali e internazionali del mercato italiano dell'illuminotecnica, che assicura in tutto il Paese la raccolta e il trattamento dei rifiuti derivanti da sorgenti luminose e da apparecchi di illuminazione(tubi e lampade fluorescenti, lampade a scarica ma anche apparecchi di illuminazione come lampadari e plafoniere), secondo quanto è stato stabilito dal Decreto legislativo 151 del 2005 sui RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Per gli installatori, i grossisti e i distributori, invece, Ecolamp ha attivato degli appositi servizi gratuiti che semplificano la raccolta. Il consorzio, che con le sue aziende copre oltre il 65 per cento del mercato illuminotecnico e che fa parte della Federazione europea dei produttori di sorgenti luminose, garantisce tutta la filiera del riciclo. Dalla raccolta (i contenitori nei centri di raccolta RAEE sono quasi seimila e tutti identificati da un codice a barre per monitorare il ciclo) al conferimento negli otto impianti di trattamento e riciclo specializzati. Questo percorso virtuoso permette di recuperare il vetro, che viene riutilizzato in edilizia per isolanti e piastrelle, ma anche plastiche e metalli, e soprattutto si evita la dispersione nell'ambiente del mercurio.
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