Immaginate di essere la Nasa e di voler rottamare un satellite che orbita a
Stiamo parlando di un dispositivo lungo
Di solito le carcasse dei satelliti vengono fatte precipitare nel bel mezzo dell' Oceano, dove non possono nuocere ad anima viva. In base a questa procedura, infatti, ogni anno la Nasa mette fine senza troppi problemi alla carriera di almeno un dispositivo dalle dimensioni paragonabili a quelle di Uars. Questa volta, però, qualcosa deve essere andato storto con i complessi calcoli di rientro.
"In gioco ci sono troppi fattori che non riusciamo a valutare", spiega a Space.com il maggiore Michael Duncan, capo del comando Usa per la sicurezza spaziale: "La composizione dell'atmosfera varia di giorno in giorno, e non possiamo fare alcuna previsione sulle dinamiche della fase di rientro. Secondo le migliori stime, possiamo dire che Uars cadrà sulla Terra verso la fine di settembre".
Il grande satellite da 750 milioni di dollari era stato messo in orbita nel 1991 per raccogliere dati sullo stato di salute dello strato di ozono che scherma l'atmosfera terrestre dalle radiazioni solari. Poi, dopo 14 anni di onorato servizio, i tecnici della Nasa hanno inviato a Uars tutte le istruzioni per innescare l'irreversibile fase di rientro. Oggi, a 6 anni di distanza dallo spegnimento dei motori, il satellite è sceso a un orbita compresa tra 245 e
Nonostante il luogo dell'impatto di Uars non possa essere definito che con 10mila km di incertezza, la Nasa assicura che il rischio per le persone è molto basso.
La possibilità che qualcuno venga colpito da un frammento satellitare caduto dallo Spazio è 1 su 3.200 (quella di incidente stradale è di 1 su 10mila), ma fino a oggi non si sono mai verificati incidenti di questo genere, perché di solito i dispositivi spaziali impattano in aree disabitate.
Comunque sia, niente allarmismi. La Nasa fornisce periodicamente gli aggiornamenti sulla fase di rientro del satellite. Inoltre, in tutto il mondo si sono allertate schiere di osservatori spaziali fai da te, che esplorano il cielo in cerca di tracce di Uars. Gli appassionati di skywatching assicurano che la caduta di queste piogge di detriti sono uno spettacolo imperdibile. Non ci resta che attendere la fine di settembre e vedere se il dispositivo cadrà sulla terra ferma. Nel caso qualcuno di voi fosse così fortunato da assistere in prima persona all'impatto, ricordatevi di non toccare il satellite e di avvertire le autorità. Alla Nasa non piace che qualcuno sbirci tra i rottami dei suoi gingilli spaziali.
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